Astensione, astinenza, latitanza.

Carissimi seguaci (i più avvezzi alle nuove tecnologie direbbero “followers” ma la nostra lingua è così bella e varia che preferisco evitare di contaminarla con termini estranei alle nostre radici),

Mi sono resa conto di aver scritto molto poco ultimamente.

Grazie” direte voi. La cosa invece mi rattrista, ho sempre trovato nella scrittura degli spunti di riflessione e introspezione interessanti, inoltre rileggere i miei scritti a distanza di tempo mi permette di ricordare delle sfumature che si rischia spesso di perdere nei meandri dei ricordi.

Ho pensato spesso di utilizzare questi spazi come un diario a cui affidare le mie sensazioni ed elucubrazioni.

Purtroppo la maggior parte dei sentimenti che provo o delle emozioni che sento e di cui vorrei scrivere, sono talmente intimi che oltre a suscitare commenti del genere “e a noi che ce ne importa?” non sarebbero di nessun valore letterario . Inoltre ripenso spesso ad una cosa che mi disse tempo un fa una persona che stimo molto…

Ricordati che tutto ciò che scrivi in rete, resta nella rete e non ti appartiene più

Sto quindi valutando di trasformare questo spazio, modificando la sua funzione di diario in quella di divulgazione, informazione o confronto.

Appena il tempo tiranno me lo concederà farò una raccolta degli argomenti che ritengo possano essere degli ottimi spunti di riflessione e ve li sottoporrò.

Mi piacerebbe avere da voi un riscontro in merito.

Sempre vostra

JC

6 pensieri riguardo “Astensione, astinenza, latitanza.

    1. Verissimo, ma purtroppo gli argomenti di cui vorrei scrivere toccano questioni molto private, alcune talmente tanto che preferisco tenerle dentro.
      Forse è solo un po’ un blocco dell’aspirante scrittrice (esiste?)
      Resta però l’idea dello spazio informativo… o magari creo un’altra pagina?

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